Quel diavolo di Sarastro

Il diavolo di Sarastro: il mago dell'Apprendista stregone, dal film Fantasia

Un mago enigmatico

La figura di Sarastro appare a molti ancora enigmatica. Chi ha interpretato il Flauto Magico in epoca moderna s’è accorto che indubbiamente il mago è cattivo nella prima parte dell’opera.
Te ne rendi conto se ascolti la parte vocale, o leggendo semplicemente il libretto.

Sarastro, il personaggio del mago nel Flauto magico
Sarastro, il personaggio del mago nel Flauto magico

L’unità dell’opera

Per motivi non chiari, i critici però hanno voluto a tutti i costi farlo diventare buono. Hanno pensato ci fosse una frattura nel libretto, incolpando Mozart e Schikaneder di aver cambiato idea a metà percorso. Ma è un’assurdità. Quando Mozart ha finito di comporre l’opera, il Flauto Magico era uno solo e a senso unico. Il personaggio è cattivo all’inizio e anche alla fine, perché la caratterizzazione musicale è quella.

Patchwork

L’idea di un’opera divisa in due parti opposte l’una all’altra non regge ed è un insulto al compositore e all’autore della parte letteraria.

Alcuni commentatori pur di presentare Sarastro come personaggio buono dicono che Mozart in principio aveva bene in mente che il mago fosse un personaggio malvagio, poi Amadé avrebbe interrotto la composizione. Quando la riprese, continuò la parte restante con Sarastro stavolta buono riaggiustando il primo Atto alla bell’e meglio.

“Questo sforzo d’esegesi è puro esercizio di speculazione, un’accusa a Mozart di superficialità e di inefficienza”.

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L’identificazione di Ignaz von Born, illustre scienziato razionalista, con l’immagine del mago imbroglione alle prese coi riti egiziani, è fuorviante e travisa il significato satirico del Flauto magico. I nobili Tamino e Pamina, da semplici creduloni, sono promossi sul campo ad adepti dell’autentico rituale di Iside ed Osiride.

Il mago Sarastro, buono o cattivo?

Quello che ti dice la musica

Mozart affida a Sarastro una melodia molto grave, impacciata e goffa, dissociandosi musicalmente da questo imbroglione. La sua voce assomiglia a quella di Osmino, che è tutto fuorché buono e saggio! Già qualche critico, togliendosi dal coro, segnalò questo suo carattere grottesco.

“Meno credibile ci pare che questo Sarastro sia uno dei personaggi scenici più interessanti e originali nella storia del Musikdrama, riteniamo al contrario che sia in tutto e per tutto un personaggio di cartapesta, protagonista di una specie di falso dramma mistico”.

Il Flauto magico è una satira in musica, come abbiamo visto in un articolo precedente. Nel Singspiel, librettista e compositore hanno voluto beffarsi di Cagliostro creatore del rito egizio maschile e femminile, dando a Sarastro la voce del diavolo, e alla regina della Notte per converso quella degli angeli.

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Luca Bianchini, Anna Trombetta
Mozart, Il flauto magico

“Libro molto interessante! Come del resto lo sono anche gli altri pubblicati dagli stessi autori. Consigliato per chi vuole andare oltre le apparenze”
(Simone)

“Ho letto e riletto il libro, perchè non semplice e ricco di contenuti. Condivido quanto esposto dagli autori anche se su determinati aspetti preferisco tenermi ancora qualche dubbio (Bobbio docet 😀 ). L’opera semplicemente espone i fatti in maniera oggettiva, ponendo il punto di vista su un gradino più alto e razionale. Non ho ancora avuto modo di leggere gli altri libri pubblicati dai due musicologi, ma sicuramente entreranno nella mia wishlist!!”
(Miranda)

L’Affare della collana

Louis_Rene_Edouard_de_Rohan
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Riferimenti all’affare della collana (1785), sono evidenti nel Flauto magico di Mozart. Allora non si parlava che di quello, ed era la novità del momento. Il grosso scandalo della vigilia della rivoluzione, aveva colpito anche Goethe. Gli era parso una farsa tremendamente significativa e tutt’altro che piccante. Il suo Groß-Kophta, protagonista dell’omonima commedia, è il ciarlatano conte di Cagliostro, il quale non era conte più di quanto Casanova fosse cavaliere.

Sarastro ha molto a che fare con il Groß-Kophta goethiano, alias di Cagliostro. Con lui condivide abitudini, particolari, e aspetti che affiorano qua e là nel libretto del Singspiel di Mozart.

Il fascino dell’improntitudine

Le figure di gabbamondo, come Cagliostro, hanno sempre esercitato un fascino sui poeti di temperamento assolutamente opposto, quasi si compiacessero di una vita anarchica, ch’essi non hanno potuto gustare. Cagliostro riuniva in sé tratti che, immediatamente prima della rivoluzione, davano colore a un’epoca. Vi era l’improntitudine dell’introdursi nella buona società, la cabala, il misticismo, il gioco delle società segrete, uno sfacciato speculare sui guadagni smisurati, il ruffianesimo, l’alta politica e i più bassi istinti e tutto ciò rappresentato da Cagliostro, un tipo affascinante, il quale attirò nella sua cerchia anche l’indagatore di anime Lavater.

Louis_Rene_Edouard_de_Rohan
Il cardinale di Rohan invischiato
nello Scandalo dell’Affare della collana

Ma Goethe gli scrisse: «Io ho segni, per non dire notizie, di una gran massa di bugie, che si insinua nell’oscurità. Credimi, il nostro mondo morale e politico è minato dal di sotto con passaggi sotterranei, cantine e cloache».

L’affare della collana nel Singspiel di Mozart

Di queste cloache, passaggi segreti e altre amenità tratta la Zauberflöte mozartiana, e lo si vede chiaramente nel libretto. Certi passaggi richiamano infatti la commedia del Gran Cofto che Goethe dedicò all’Affare della collana e al mago conte di Cagliostro.

L'Affare della collana e Cagliostro nell'ambito delle società segrete. Nell'immagine una mummia in una stanza segreta nella città antica di Praga
Passaggi segreti nella vecchia Praga

Mozart Il flauto magico

Per approfondire, Luca Bianchini, Anna Trombetta, Mozart Il flauto magico, Lecce 2018.

Cagliostro e Sarastro, oppure Rostro?

Immagine di Uroboro è un simbolo antico. Rappresenta un serpente che si morde la coda, formando un cerchio che non ha inizio né fine
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Nel Flauto Magico di Mozart il particolare del mago Sarastro, i riti della Massoneria egiziana, le logge maschili e femminili, gli incantesimi di giovinezza, i digiuni e i silenzi, le prove occulte, la collana rubata (come il raggio dorato del Lulu di Wieland) e altre analogie richiamano la commedia satirica del Gran Cofto, che Goethe scrisse quello stesso 1791 e pubblicò nel 1792, per narrare gli inganni, alfine smascherati, del mago Rostro, ossia di Cagliostro

Immagine di Uroboro è un simbolo antico. Rappresenta un serpente che si morde la coda, formando un cerchio che non ha inizio né fine
Uroboro è un simbolo antico. Rappresenta un serpente che si morde la coda, formando un cerchio che non ha inizio né fine

Cagliostro fonda la massoneria egizia

Il poeta satireggia l’associazione segreta di quel Rostro, intendi Cagliostro o Sarastro, che fonda una setta occultistica, cui aderisce una nobiltà credulona e superstiziosa: «Ich sag euch, daß ihr eure Grobheit zeitlebens zu büßen haben werdet! Mir so zu begegnen! Dem größten aller Sterblichen! Wißt, ich bin Conte di Rostro, di Rostro impudente, ein ehrsamer, überall verehrter Fremder, ein Meister aller geheimen Wissenschaften. Ein Herr über die Geister».

Il Flauto magico è una satira in musica

Con tono satirico, ciarlatanesco attacca soprattutto i fautori goffi e ipocriti della Rivoluzione e gli aspetti vacui, esteriori e inutilmente coreografici degli occultisti.

e Goethe non s’era certo divertito

«Già molto tempo prima dello scoppio della rivoluzione, prima ancora del viaggio di Goethe in Italia, era giunto svolazzando sino a Weimar un pamphlet in cui si trattava del malfamato ‘affare della collana’. Lo si lesse e ci si divertì di questa vergogna dell’orgogliosa corte francese. Goethe non si era assolutamente divertito. Si aggirava come fuori di sé. Gli sembrava di sentire lo sguardo agghiacciante della Gorgone, i suoi amici lo consideravano leggermente pazzo.

Maria Antonietta

Che cosa era poi accaduto? Un’abile truffatrice aveva messo nel sacco la leggera Maria Antonietta. Tutta Parigi rideva, il mondo della corte di Versailles rideva, gli stessi fratelli del re prendevano parte all’umiliazione del loro stolto fratello e della sua consorte. Si scherzava con il fuoco, ma di ciò nessuno aveva sospetto. Si recitava la commedia anche realmente sul palcoscenico.

Cagliostro lo scandalo della collana: Louise Elisabeth Vigée-Lebrun, Marie-Antoinette dit à la Rose
Louise Elisabeth Vigée-Lebrun, Marie-Antoinette dit à la Rose

La recita dello sfrontato Figaro di Beaumarchais, un’ulteriore indicazione rivoluzionaria, venne spuntata dalla regina, avida di divertimenti, perché ella voleva comparire in scena di persona, contro la volontà del suo, in genere così ottuso, consorte, il quale era pur tuttavia rimasto turbato e scosso nella sua apatia».

Mozart Il flauto magico

Per approfondire, Luca Bianchini, Anna Trombetta, Mozart Il flauto magico, Lecce 2018.