L’interpretazione del Flauto magico

di Luca Bianchini e Anna Trombetta

Le prime interpretazioni del libretto del Flauto magico di Mozart non furono certo massoniche. Che l’opera esalti la massoneria è invenzione dell’Ottocento e frutto di speculazioni del Novecento, e il perché l’abbiamo spiegato in un altro articolo e in modo approfondito nel libro Mozart Il flauto magico.

Scenografia per una produzione del Flauto magico di Mozart in Brno nel 1793. Si vede l'arrivo trionfale di Sarastro su un carro trainato da leoni
Produzione del Flauto magico di Mozart in Brno nel 1793

Generici legami

Ai tempi di Mozart si ignoravano i significati massonici del Flauto magico, che affiorarono rarissimamente nei commenti di fine Settecento, dopo che Mozart era già morto. I legami con la massoneria erano allora troppo generici; non facevano mai riferimento né a Schikaneder, né a Mozart, men che meno alle logge viennesi.

Un’allegoria?

Alcuni articoli sul Flauto magico apparvero già nel 1794, ma di massoneria lì non c’è nulla. Descrivono l’opera come fosse una lotta tra il bene e il male, quindi come una fiaba, esattamente com’erano intesi i Singspiel magici di Schikaneder.
Altri scritti interpretarono Il flauto magico come un’allegoria politica da ambientare nel corso della Rivoluzione francese.

Il popolo di Parigi assalta la fortezza della Bastiglia il 14 luglio 1789
Il popolo di Parigi assalta la fortezza della Bastiglia il 14 luglio 1789

Il “vero” significato?

Una lettura successiva di pochi anni al Singspiel di Mozart fu stampata a Linz da Franz Auinger con il titolo La grande opera del Flauto magico spiegata chiaramente onde catturarne il vero significato, saggio di 14 pagine in forma di dialogo ermetico, che stravolge la trama del Flauto magico a favore della monarchia.
Riassumendone la breve storia, Pamina è la Francia, la Regina della Notte la filosofia anarchica, il serpente i giacobini che minacciano Tamino; le 3 damigelle, che uccidono il mostro, la corte reale che finge di appoggiare gli insorti.
Come Monostato, Papageno è rivoluzionario e vorrebbe persuadere il popolo a sottomettersi alle idee d’eguaglianza e di libertà, ma Sarastro schiera contro i giacobini un fronte unito e li sbaraglia.

Filosofia giacobina

C’è un opuscolo anonimo di fine secolo, attribuibile forse a Joseph Valentin Eybel professore viennese di diritto canonico scomunicato, licenziato ed esiliato nel 1779, costretto a vivere fuori della capitale per le idee contrarie al cattolicesimo. Lì si legge che la Regina della Notte è la filosofia giacobina, mentre Pamina simboleggia la Repubblica. Il senso del lavoro di Mozart, secondo Eybel, è più articolato. Dio, creatore della natura e della ragione fa in modo attraverso la sua saggezza che Pamina sia sottratta alla madre e tenuta al sicuro tra templi e preti, sinché smette d’essere Repubblica sposando un principe che ha dimostrato d’essere figlio della luce.

Speculazioni massoniche: prove dell'acqua e del fuoco nei sotterranei del tempio di Sarastro
Sotterranei del tempio di Sarastro

Un Ordine non meglio definito

Solo nell’Hamburgischer Briefträger del 15 novembre 1794, tre anni dopo che Mozart è morto, si trovano marginali accenni alle società segrete. Il racconto però è superficiale. Si dice che un Maestro venerabile, d’un Ordine non meglio definito, ha scritto Il flauto magico per raccontare la fiaba della Regina della notte che ostacola la massoneria, e che alla fine è sconfitta. Manca un riferimento specifico a Mozart che non è mai stato Maestro venerabile a capo di una loggia. Questo articolo è uno dei pochi appigli per le interpretazioni massoniche elaborate nel corso dell’Ottocento e del Novecento. Mozart non ha mai detto che il Singspiel avesse significati massonici, e anche la moglie Constanze lo considerò solo una semplice fiaba.

Conclusioni

Il Flauto magico è quello che tutti si aspettano da una fiaba musicale, ossia la storia inventata di un regno, di un principe, di una principessa, di dame, di sacerdoti, di templi egiziani, o assiri, babilonesi che siano. Tutto rispecchia la moda dell’epoca, che amava gli elementi esoterici e l’ambientazione in Egitto, in Mesopotamia o altrove. Tanto per l’uditorio viennese del tempo non faceva una gran differenza.
Il pubblico eterogeneo era costituito soprattutto da gente del popolo, che che aveva pagato il biglietto per capire la trama e per divertirsi, senza dover riflettere su chissà quali tradizioni ermetiche, gematriche o alchemiche.

Luca Bianchini, Anna Trombetta


Mozart Il flauto magico, novità editoriale che approfondisce libretto e musica di Mozart.

Mozart Il flauto magico
Luca Bianchini, Anna Trombetta
Editore: Youcanprint
Pagine: 318, Brossura
ISBN: 978-88-27826-52-2
(continua…)

Il Flauto magico non è un’opera massonica

di Luca Bianchini e Anna Trombetta

Il flauto magico di Mozart non era un’opera massonica quando fu eseguito nel 1791. Lo divenne nell’Ottocento. Allora lo si interpretò come lavoro massonico. Solo nella seconda metà di quel secolo s’è detto chiaramente che Il flauto magico è un’apoteosi della massoneria. Nel Novecento s’è andati oltre, insistendo sull’aspetto esoterico, cabalistico, dei tarocchi. Quelle Interpretazioni però sono semplici speculazioni, non rispondono all’intenzione di Mozart, non hanno valore storico e sono poco credibili.

Iniziazione massonica o pura speculazione?

L’idea che Die Zauberflöte rappresenti sulla scena i rituali d’iniziazione della massoneria è diffusa, ma è la lettura più improbabile, se si studia Il flauto magico in relazione ai fatti e alle fonti del tempo.

Il Flauto magico non è un'opera massonica

L’ipotesi che Il flauto magico sia un’opera massonica prese vigore nell’epoca delle certezze scientiste, ma non corrisponde a quello che si sentiva a fine Settecento. Allora nessun critico parlava del Flauto magico di Mozart in quei termini, e l’opera era considerata una semplice favola.

Criteri di massonicità

I commentatori del Novecento si sono dimenticati di fissare i criteri generali per i quali un’opera possa essere definita “massonica”. Se avessero preso in considerazione le altre fiabe musicali composte in quel periodo mozartiano, si sarebbero accorti che la maggior parte degli elementi considerati massonici nel Flauto si ritrovano tutti tali e quali in opere simili, precedenti e contemporanee. In tutte ci sono contenuti ambigui e per nulla massonici.

Dati soggettivi scambiati per dati di fatto

Chi considera la Zauberflöte uno dei tanti esempi di opere massoniche del Settecento, si dimentica di indicare quali siano le altre opere massoniche settecentesche e che caratteri abbiano. Le valutazioni soggettive sono immancabilmente presentate come dati di fatto, ma se si tiene conto degli altri Singspiel viennesi della fine del Settecento è chiaro che Il flauto magico di massonico non ha nulla. Molte di queste fiabe in musica fanno riferimento a Egitto, maghi, sacerdoti, damigelle, principi, principesse, genietti, ma nessuno li ha mai interpretati come simboli massonici.

Una setta eversiva

Per dire che il Flauto è massonico, non è neppure sufficiente portare come prova il fatto che Mozart fosse massone. In quel periodo molti musicisti e molti librettisti avevano aderito alla massoneria, ma quello che hanno scritto non è massonico. Le loro produzioni teatrali non sono massoniche. Il criterio varrebbe solo per Mozart. E poi lui non era massone della corrente moderata. Era piuttosto un illuminato di Baviera per sua scelta, e non a caso era finito in una loggia viennese controllata da Weishaupt. Si trattava d’una setta eversiva nel cuore stesso dell’Impero.

Simbolo degli illuminati: Il Flauto magico non è un'opera massonica

Un libretto singolare

Le interpretazioni massoniche del Flauto magico sono condotte soprattutto sul libretto, e marginalmente sulla musica. Il testo si dice sia di Schikaneder, ma non è affatto certo che l’abbia scritto lui. Alcuni l’avevano attribuito, infatti, a Gieseke, illuminato di Baviera.

Gli studiosi del Flauto magico oggi escludono il contesto culturale e non prendono seriamente in considerazione i lavori coevi di Schikaneder, i quali non contengono riferimenti massonici nascosti.

Un genere per il popolo

I Singspiel sono un genere popolare perché il pubblico li capiva immediatamente, altrimenti non sarebbero riusciti affatto comprensibili. Era uno spettacolo leggero.

Non ce n’è uno tra i Singspiel viennesi che sottintenda dei riti massonici. La musica obbedisce alle “normali” convenzioni e in scena si vedono le macchine meravigliose, s’odono le voci arcane, gli spiriti, gli incantesimi, i maghi, i saggi che pontificano, e le immancabili prove iniziatiche. Alla base dei Singspiel magici di Schikaneder c’è tutta la tradizione letteraria italiana che era conosciuta e recitata anche a Salisburgo, della commedia dell’arte, e delle fiabe. Altro che tedesca!

Due metri due misure

A rigore di logica tutti questi Singspiel coevi al Flauto magico dovrebbero essere o tutti delle opere massoniche, o nessuno. Perché per Mozart non si usa lo stesso metro?

Mozart obbedisce evidentemente ad altri criteri. I testi e le musiche sue non si analizzano, si celebrano in coro. Eppure i simboli che si trovano nel Flauto magico, letterari e musicali, ci sono pure altrove, e non c’entrano un bel nulla con la massoneria.

La teoria eliocentrica dell’Accademia

Se Mozart è divenuto un dio, una schiera di sacerdoti s’è fatta in quattro a venerarlo per iscritto, e a celebrarne le gesta. Le Accademie sono terrorizzate che qualcuno possa metterne in discussione la divinità, contestando la teoria eliocentrica, con Mozart a far da sole e gli altri musicisti a girarci intorno.

L’importante è crederci

Come per i testi sacri, anche per Mozart sono fiorite centinaia di interpretazioni che vanno a sostituirsi ai fatti, creando così il mito dell’eterno divin fanciullo. Sono queste speculazioni fantastiche, e poco credibili, che si sono appropriate del Flauto magico, trasformandolo da semplice fiaba di genere popolare, come andava ai suoi tempi, in seriosa opera nazionale e massonica tedesca. L’importante è crederci.

Per approfondire ti invitiamo a leggere Mozart Il flauto magico.

Mozart Il flauto magico
Luca Bianchini, Anna Trombetta
Editore: Youcanprint
Pagine: 318, Brossura
ISBN: 978-88-27826-52-2
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L’ipotesi che Il flauto magico sia un’apoteosi della massoneria non corrisponde a quello che si intendeva a fine Settecento

FLAUTO MAGICO
RADIO VATICANA ITALIA (8)
#MozartIlFlautoMagico #RadioVaticana

L’ipotesi che Il flauto magico sia un’apoteosi della massoneria prende vigore dal 1900 in poi, ma non corrisponde a quello che si intendeva a fine Settecento. Non c’era allora critico che parlasse del Singspiel di Mozart in quei termini.

I commentatori del Novecento si sono dimenticati di fissare i criteri generali per i quali un’opera possa essere definita “massonica”.

Che il Flauto magico di Mozart sia un’opera massonica l’hanno detto alla leggera, senza prendere in considerazione le altre fiabe musicali composte in quel periodo. L’evidenza dice che la maggior parte degli elementi considerati massonici nel Flauto si ritrovano tutti in opere precedenti e contemporanee basate semplicemente sulle fiabe. Sono difatti ambigui oppure per nulla massonici.

Mozart il Flauto magico
Disponibilità in libreria e on line

Mozart illuminato di Baviera

FLAUTO MAGICO – RADIO VATICANA ITALIA (7)

FLAUTO MAGICO
RADIO VATICANA ITALIA (7)
#MozartIlFlautoMagico #RadioVaticana
 
Solo nella seconda metà del 800 s’è detto che il Flauto magico è un’apoteosi della massoneria, ma l’interpretazione è tarda. Nel Novecento s’è data più importanza all’aspetto esoterico, cabalistico, dei tarocchi. Interpretazioni che però non hanno valore storico, sono poco credibili.
 
L’idea che Die Zauberflöte di Mozart rappresenti sulla scena i rituali d’iniziazione della massoneria è diffusa ma le fonti rivelano che è pura e semplice speculazione. L’interpretazione massonica è anzi quella più improbabile.
 
Nel libro Mozart Il flauto magico, non ci schieriamo a favore di una lettura, non pretendiamo di svelare la coincidenza esatta dei personaggi del Flauto magico con figure storiche di quel tempo. Ci limitiamo a ricostruire i fatti intorno agli anni Novanta del Settecento, e leggere il Flauto magico in base alle fonti del tempo.
 
Mozart il Flauto magico
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FLAUTO MAGICO – RADIO VATICANA ITALIA (6)

FLAUTO MAGICO

RADIO VATICANA ITALIA (6)
#MozartIlFlautoMagico #RadioVaticana
Ogni autore ha letto l’opera in modo diverso
 
Ma noi però non imponiamo una lettura unica, cerchiamo invece di basarci strettamente ai fatti storici. È vero. Alcuni collegano il Flauto magico alla Divina Commedia di Dante Alighieri …
 
Che Mozart praticamente non conosceva.
https://www.mozartilflautomagico.it/wp/mozart-illuminato-di-baviera/
 
Solo nella seconda metà del 1800 il Flauto magico è un’apoteosi della massoneria, ma l’interpretazione è tarda. Nel Novecento s’è data più importanza all’aspetto esoterico, cabalistico, dei tarocchi. Interpretazioni che però non hanno valore storico, sono poco credibili.
 
Mozart il Flauto magico
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https://www.mozartilflautomagico.it/wp/mozart-illuminato-di-baviera/

FLAUTO MAGICO – RADIO VATICANA ITALIA (5)

FLAUTO MAGICO
RADIO VATICANA ITALIA (5)
#MozartIlFlautoMagico #RadioVaticana
 
L’Elettore di Baviera e per tramite suo gli imperatori e i regnanti di tutta Europa vennero a sapere che l’obiettivo degli illuminati era l’abolizione della monarchia, della proprietà privata, del matrimonio, della moralità.
 
Alcuni illuminati confessarono che la setta, alla quale apparteneva Mozart, voleva annichilire le religioni, la lealtà verso i sovrani. Nel verbale ufficiale è scritto che gli adepti sostenevano che tutti i Re e tutti i preti sono dei furfanti, dei traditori. Il governo bavarese assicurò il perdono agli illuminati se solo avessero confessato le proprie colpe, ma ancora nel 1790, un anno prima del Flauto magico, l’editto dovette essere riproposto, perché, con sommo rincrescimento dell’Elettore, quello precedente non aveva sortito alcun effetto.
 
Mozart il Flauto magico
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FLAUTO MAGICO – RADIO VATICANA ITALIA (4)

FLAUTO MAGICO
RADIO VATICANA ITALIA (4)
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gli illuminati non sono la stessa cosa dei massoni?
 
No. Gli illuminati sono una massoneria deviata. Anzi consideravano i massoni dei perditempo, degli sfaccendati.
 
Quando l’elettore Elettore di Baviera uscì con un editto contro gli illuminati, impose la confisca dei loro beni da destinare ai poveri e ai fratelli che si autodenunciavano. I luoghi di incontro dovevano essere chiusi perché ostili alla religione. Carlo Teodoro era furioso per gli intrighi che continuavano in Baviera e pretese che tutti gli illuminati fossero censiti entro otto giorni per non subire pene più severe. Nel 1785 Mozart è già entrato in una loggia di illuminati di Baviera. Nel libro spieghiamo che Mozart figlio e padre frequentavano logge illuminate già ai tempi di Salisburgo.
 
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Schikaneder era stato massone forse per un brevissimo periodo

FLAUTO MAGICO (3)

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Schikaneder o chi per lui progettava quei mesi il Flauto magico facendo rinascere, almeno sul palcoscenico la massoneria di rito egizio. Schikaneder era stato massone forse per un brevissimo periodo, ma fu sbattuto fuori per colpa grave. Praticamente espulso, non poteva più metter piede nelle logge viennesi. Che interesse avrebbe avuto a esaltare una istituzione che l’aveva defenestrato?
 
A luglio del 1791 muore avvelenato Ignaz von Born, amico di Mozart, che era stato a capo della sua loggia. Illuminato di Baviera, con il nome segreto di Furio Camillo. Mozart aveva paura di far la sua stessa fine.
 
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Non ci sono profeti

FLAUTO MAGICO (2)
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“Ogni artista vive il suo tempo, non ci sono profeti. Il musicista interpreta e commenta a modo suo i fatti che succedono. Nella Vienna di Leopoldo II la polizia era in agitazione per quello che succedeva a Parigi. L’imperatore temeva qualche insurrezione. Le logge massoniche erano tenute d’occhio.
 
Nel 1791 non si parla di altro che di Cagliostro, mago, imbroglione, che si era dichiarato illuminato di Baviera. Aveva creato il rito egiziano maschile e femminile. Arrestato a Roma a fine 1789 era sotto processo con imputazioni pesanti, falso, truffa, eresia. Nell’aprile del 1791 il Sant’Uffizio lo dichiara colpevole dei peggiori delitti. L’editto papale vieta la massoneria, le società segrete, la setta egiziana, l’Ordine degli illuminati”.
 
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l’opera del genio

FLAUTO MAGICO (1)
 
“È uscito da poco, novità di quest’anno, il nostro libro sul Flauto magico.
 
Questo Singspiel di Mozart è una fiaba in musica. Il numero delle chiavi di lettura è sproporzionato al valore letterario del libretto. Chi ne ha parlato l’ha fatto spesso con intenti apologetici: l’opera del genio, il capolavoro.
 
Ci eravamo già occupati del Flauto magico nel volume Goethe, Mozart e Mayr Fratelli illuminati della Archè, con prefazione di Alberto Basso. In questo nuovo volume Mozart Il flauto magico aggiorniamo radicalmente i nostri studi.
 
La chiave di lettura più oggettiva del Flauto magico deve tener conto degli avvenimenti che il librettista e il musicista vivevano nell’anno 1791, quando Il flauto magico fu rappresentato”
(continua…)
 
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Livorno, Teatro Goldoni Livorno
“Il flauto magico”
Foto Augusto Bizzi